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lunedì 23 febbraio 2009

SOLITUDINE...


La solitudine è una tempesta silenziosa che spezza tutti i nostri rami morti; e tuttavia spinge le nostre radici viventi più a fondo nel cuore vivente della terra vivente.
Kahlil Gibran

Questa bellissima foto è stata realizzata da MariaLuisa che ringrazio di cuore per avermi permesso di pubblicarla.

5 commenti:

  1. E' talmente intenso ed emotivamente profondo questo pensiero che sento un dolore qusi fisico...
    Mille baci
    Mila :)

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  2. Gibran è Gibran e la foto bellissima!!
    Ciaooo!

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  3. Anche questa frase di Gibran è meravigliosa...
    un abbraccio
    maria rosa

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  4. Non è facile penetrare la profondità di questo pensiero. La solitudine, cercata o subita, ti spinge comunque a guardare dentro di te.
    Bellissima la foto.
    Ciao
    Nicoletta

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  5. Complimenti per la scelta della frase di Gibran e naturalmente un brava a Maria Luisa per la foto. Una immagine che esprime il senso della solitudine.

    Sono una persona molto socievole, amo la compagnia, la convivialita', ma ogni tanto sento la necessita' di stare solo proprio per spezzare i rami morti, per spingere le mie radici "a fondo nel cuore vivente della terra vivente".
    Quando sento questa necessita' faccio una seduta di meditazione trascendentale, o una di autoipnosi. Rinasco.
    La mia non e' solitudine umana, ma una solitudine filosofica.
    Quando sto solo capisco che, come tutti, vedo soltanto una piccola porzione della verita' complessiva, e molto spesso, in realta' quasi ... sempre, deliberatamente mi inganno/ci inganniamo anche su questo piccolo prezioso frammento.

    ''Perche' sono solo:

    Tutti hanno d' avanzo
    sol io sono come chi tutto ha abbandonato.
    Oh, il mio cuore di stolto
    quanto e' confuso!
    L' uomo comune e' cosi' brillante
    sol io sono tutto ottenebrato,
    l' uomo comune in tutto s' intromette,
    sol io di tutto mi disinteresso,
    agitato sono come il mare,
    sballottato sono come chi non ha punto fermo.
    Tutti gli uomini sono affacendati
    sol io sono ebete come villico.
    Solo io mi differenzio dagli altri
    e tengo in gran pregio la madre che nutre.''
    TAO: Tao Te Ching, XX,78

    Vale

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